Vetri ( occhio a sceglierli)

In data 22 maggio 2014 è stata pubblicata ed è entrata in vigore la revisione della norma UNI 7697 “Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie”.Il testo aggiornato contiene alcune sostanziali novità rispetto alla versione precedente della norma. Essa si applica a tutte le tipologie di edifici, sia che si tratti di abitazioni private, edifici commerciali o pubblici.

Tra le novità più importanti la prescrizione che le lastre interne di vetrocamere di serramenti, posti ad altezza superiore ai 100 cm dal piano di calpestio, siano di sicurezza. Devono essere, secondo la destinazione d’uso, di vetro temprato oppure stratificato.La norma non si applica agli impieghi regolamentati da norme specifiche pertinenti, ad esempio:

  • vetri con caratteristiche di resistenza a l fuoco
  • vetri con caratteristiche di resistenza all’esplosione
  • cabine e porte di ascensori
  • serre
  • cabine doccia e pareti doccia

La responsabilità per il rispetto della norma ricade, in egual misura, su committente, progettista e fornitore dei componenti edilizi.Il committente non ha facoltà di sospendere l’applicazione della norma, neppure sottoscrivendo una dichiarazione di rinunzia.
Il progettista/architetto ha l’obbligo di tenere adeguatamente conto dei vetri idonei nelle voci di capitolato. Nelle voci di capitolato va espressamente indicato l’obbligo, da parte del fornitore, di attenersi alla norma UNI 7697:2014. Il progettista, inoltre, è tenuto a verificare che il preventivo ed in particolar modo la specifica esecuzione siano conformi alla normativa.
Il fornitore deve preventivamente analizzare la situazione applicativa e garatire, già nel preventivo ed in particolar modo nella fase esecutiva, il rispetto della norma UNI 7697:2014.
Il mancato rispetto della norma, soprattutto se dovesse causare danni o lesioni, comporta sanzioni sia civili che penali.


Tipologie di vetro

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I vetri singoli e sottili sono ormai, oltre che sconsigliati, quasi spariti dalla produzione di serramenti e soppiantati dal vetro camera.Il vetro camera è generalmente formato da due o tre lastre di vetro separate da opportune intercapedini, solitamente riempite d’aria o altri gas.Le lastre possono essere formate da vetro monolitico o da vetro stratificato, costituito da due lastre incollate con una speciale pellicola detta PVB, che ne aumenta la resistenza. La struttura dei vetri viene solitamente indicata con 3 numeri, come ad esempio “4-9-4”, che sta ad indicare che il vetro interno ha spessore 4 mm, l’intercapedine è di 9 mm e il vetro esterno è spesso 4
mm. Al variare degli spessori e dei materiali utilizzati variano le prestazioni energetiche della vetrata. La presenza dell’intercapedine è un fattore fondamentale per migliorare il flusso termico tra interno ed esterno: essa, infatti, impedisce al calore di fuoriuscire durante l’inverno e, viceversa, di entrare in estate. Nell’intercapedine, al posto dell’aria è possibile inserire gas nobili (più pesanti dell’aria) come argon e kripton. Questi rallentano ancora di più il flusso di calore da una lastra all’altra. Nell’illustrazione successiva è riportato il valore della resistenza termica dell’intercapedine al variare dello spessore e del gas di riempimento usato. Si nota come i risultati migliori si ottengono con il gas Kripton.


Vetro basso emissivo (Low-E)

La ricerca e lo sviluppo tecnologico in campo vetrario hanno permesso di raggiungere elevatissimi livelli di isolamento termico per il vetrocamera, abbassandone notevolmente la trasmittanza termica. Questo è stato possibile, oltre alla sostituzione dell’aria con gas nobili, operando sulle componenti radiative della vetrata isolante mediante particolari vetri dotati di depositi selettivi. La riduzione della componente radiativa del vetrocamera si ottiene modificando le caratteristiche spettrofotoniche dei vetri, tramite il deposito molecolare di ossidi e metalli particolarmente selettivi in grado di riflettere la radiazione puramente termica. In pratica, con l’uso dei vetri a “bassa emissività” si riesce a riflettere verso l’interno parte del calore emesso come radiazione termica dai corpi contenuti nei locali abitati, riducendo notevolmente la dispersione termica. Il calore viene riflesso dalla lastra trattata analogamente a quanto accade con uno specchio che riflette la radiazione puramente luminosa. Il vetro basso emissivo altro non è che un vetro i182938_origsolante, costituito da due o più lastre distanziate da uno o più profili distanziatori. Un vetro isolante differisce da un vetro semplice, perché dotato di un particolare trattamento, grazie a cui si riescono a contenere le dispersioni. Il vetro di partenza è sempre un vetro float, cui però si aggiungono 4 diversi tipi di strati:

• strato di adesione
• strato d’argento
• strato selettivo
• strato di riempimento

Questo trattamento del vetro non interferisce minimamente sull’entrata della radiazione solare; si riesce quindi a favorire anche gli apporti energetici esterni importanti nei mesi invernali. Nella figura successiva viene rappresentato il principio di funzionamento dei vetri basso emissivi, con l’indicazione dei flussi energetici. Nel caso di vetro doppio il trattamento si applica solo su una delle due facce interne del vetro. Non ci sono differenze sostanziali nell’inserire il trattamento in faccia due o tre, ma si è soliti inserirlo in faccia 3 nel caso di doppio vetro, e facce 2 e 5 nel caso di triplo.


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Vetri a controllo solare

Il vetro a controllo solare è un prodotto ad elevato contenuto tecnologico che consente il passaggio della luce solare attraverso una finestra, operando contemporaneamente la riflessione all’esterno di gran parte del calore solare. In particolare, la componente radiativa solare ad onda corta (IR-corta) viene schermata dal vetro acontrollo solare riducendo il flusso termico in ingresso. Ciò è possibile grazie ad un particolare strato, denominato coating, di metalli trasparenti di spessore microscopico applicati su una superficie del vetro che è in grado di riflettere il calore verso l’esterno, che consente di avere delle prestazioni di riflessione e/o assorbimento molto più elevate rispetto a quelle dei vetri tradizionali, non coatizzati. Un altro vantaggio offerto dai vetri a controllo solare è la riduzione riflesso abbagliante causato dalla luce solare diretta. Il vetro a controllo solare è indicato in situazioni dove un eccessivo apporto di calore solare può costituire un problema in varie applicazioni come ad esempio verande di ampie dimensioni, passerelle pedonali vetrate, facciate di edifici.

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Valori tipici di trasmittanza

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